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Se il Sistema Solare pesasse 100 kg, 99 sarebbero del Sole, e 9 etti di Giove. L’etto restante va indubbiamente diviso tra gli altri 7 pianeti e le loro lune, ma qualche “grammo” verrebbe da quelli che sono chiamati corpi minori del Sistema Solare: pianeti nani, asteroidi, comete e meteoroidi.

I PIANETI NANI

Per essere classificato pianeta, un oggetto che orbita intorno al Sole deve soddisfare alcune particolari requisiti. Per questo nel 2006 Plutone, considerato pianeta sin dall’epoca della sua scoperta (avvenuta ad opera di Clyde Tombaugh nel 1930), è stato declassato a pianeta nano.

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Quella dei pianeti nani è una categoria introdotta sostanzialmente per quegli oggetti che non erano pianeti nel pieno senso del termine ma che non erano nient’altro.

Plutone si trova in piena cintura di Kuiper, una regione ricca di oggetti simili a lui, e, pur essendo più piccolo anche della nostra Luna, è il più grande tra i pianeti nani del Sistema Solare (come massa, però, è il secondo; il primo è Eris).

Tra i motivi che hanno portato al suo declassamento è il grande numero di oggetti che si trovano sulla sua orbita. Solo lui ha infatti ben 5 satelliti. Il più grande, Caronte, come dimensioni è quasi la metà di Plutone: quando era ancora pianeta, si parlava della coppia Plutone-Caronte come di un sistema doppio. Le altre 4 erano già state rilevate da Hubble, ma sono state fotografate più in dettaglio nel 2015 grazie al flyby (passaggio ravvicinato) compiuto dalla sonda New Horizons. Si chiamano Notte, Stige, Idra e Cerbero, e sono molto più piccole di Caronte.

This illustration shows Pluto and its five moons from a perspective looking away from the sun. Approaching the system, the outermost moon is Hydra, seen in the bottom left corner. The other moons are scaled to the sizes they would appear from this perspective.

Il passaggio di New Horizons ha permesso di rilevare dettagli di Plutone che non si potevano neanche immaginare. Un’atmosfera capace di generare un cielo azzurro, una superficie ghiacciata montuosa e con ghiaccio d’acqua… Un mondo fantastico i cui dati vengono studiati da intere squadre di scienziati in tutto il mondo.

La cintura di Kuiper, situata oltre l’orbita di Nettuno, contiene molti pianeti nani, tra cui Eris, Makemake, Haumea (quest’ultimo dalla caratteristica forma allungata), e molti di questi hanno delle lune.

viaggiouni_kuiper

C’è però un pianeta nano “fuori posto”: è l’unico che si trova all’interno del Sistema Solare.

Si chiama Cerere. Si trova nel bel mezzo della fascia degli asteroidi (si veda il paragrafo successivo). Il suo diametro è di poco inferiore ai 1000 km, ma la sua forma tondeggiante gli ha consentito di essere promosso da asteroide a pianeta nano. Sempre nel 2015, una sonda, Dawn, è stata inviata verso di lui per fotografarlo e studiare le sue caratteristiche.

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GLI ASTEROIDI

La fascia degli asteroidi è situata tra le orbite dei pianeti Marte e Giove, a fare quasi da divisoria tra i pianeti piccoli e rocciosi e i grandi giganti gassosi. È formata da innumerevoli corpi rocciosi di svariate forme e dimensioni (tutti però di qualche centinaio di km di lunghezza). Il più grande degli asteroidi è Vesta (prima della promozione a pianeta nano, era Cerere). Si pensa che questi corpi rocciosi si sarebbero dovuti unire per formare un pianeta, ma l’intensa attrazione gravitazionale del “vicino” Giove ha disturbato le loro mutue interazioni, e così questi frammenti sono rimasti lì, a orbitare intorno al Sole.

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Sono tanti, ma, contrariamente a quanto si vede nei film di fantascienza, un’astronave o una sonda che attraversano la fascia non devono fare lo slalom tra un asteroide e l’altro. Sono molto diradati.

Tra gli asteroidi si distingue Chariklo, circondato da un sottile anello.

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LE COMETE

Le comete sono corpi solidi situati al confine del Sistema Solare, nella regione chiamata nube di Oort, dal nome dell’astronomo che ne descrisse per primo la struttura. Sono formate da piccoli pezzi di roccia tenuti insieme da gas ghiacciato.

Le comete possono passare più volte attorno al Sole, oppure una volta sola, oppure essere destinate a più passaggi ma essere distrutte dal Sole (come la Ison) o addirittura da Giove (come la Shoemaker-Levy, che andò in frantumi e cadde su Giove; si veda la figura sottostante).

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Cosa succede quando una cometa si avvicina al Sole? Il calore comincia a sciogliere i gas ghiacciati, che passano di colpo dallo stato solido a quello gassoso (si chiama sublimazione). Il vento solare che dalla nostra stella “soffia” verso l’esterno del Sistema spinge questi gas illuminandoli, e generando la coda della cometa.

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Questo gas non potrà più essere recuperato in alcun modo. Quindi, quando la cometa si allontana dal Sole (se è sopravvissuta), ritornerà alla nube di Oort con meno gas ghiacciato a disposizione. E ad ogni passaggio ne perde, così che a un certo punto non avrà abbastanza “colla” per tenere unite tra di loro le parti rocciose. Queste si sfaldano, e il nucleo della cometa si rompe. Le stelle cadenti di agosto sono proprio pezzi rocciosi di una cometa consumata, che vengono attratti dalla Terra e bruciano entrando in atmosfera.

Lo studio delle comete conoscerà presto importanti sviluppi grazie alla missione Rosetta. Sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è sceso infatti il lander Philae che, tra qualche imprevisto tecnico, sta raccogliendo tantissimi dati su questo nucleo e sul suo comportamento.

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viaggiouni_67P

I METEOROIDI

Anche i meteoroidi sono corpi rocciosi, di varia forma e dimensione. A differenza di qualsiasi altro oggetto del Sistema Solare, non orbitano intorno al Sole, ma vagano liberi fino a che non vengono “intercettati” da un pianeta che li attira con la sua gravità. A questo punto, entra in gioco sostanzialmente la loro “stazza”. Se sono abbastanza piccoli, l’atmosfera del pianeta li brucia completamente: sono le meteore, quelle che vengono chiamate stelle cadenti.

Se invece sono abbastanza grossi, qualche frammento resiste al passaggio in atmosfera e arriva ad impattare sulla superficie del pianeta. In questo caso si chiama meteorite.

È abbastanza frequente che cadano piccoli frammenti quasi impercettibili di meteoriti. Quando impatta invece un meteorite bello massiccio, si originano squilibri a livello planetario.

viaggiouni_meteoroidi

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